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L'Articolo 13

La fine del Internet come lo conosciamo?

Guardi video-gameplay? Recensioni? film o serie? Hai mai riso per qualche meme (immagine divertente, comunemente accompagnata da un testo che ne alimenta l'ironia, tipicamente pubblicata su social)? Hai un profilo Facebook, Instagram, Twitter o TikTok? Bene allora devi assolutamente sapere che tutto questo è a rischio, a causa della revisione dell'articolo 13 dell UE; creato il 5 luglio dal parlamento  europeo, questo documento pone le basi su uno degli: ultimi argomenti più importanti e dolorosi riguardanti il mondo di internet oggi.
Mark Zuckerberg dichiara: "l'articolo 13 potrebbe avere serie e involontarie conseguenze per un'internet aperto e creativo"; tutto ciò vorrebbe dire che l'internet che attualmente tutti conosciamo sia sul punto di essere distrutto insieme a tutti i vari contenuti eliminati da siti e social.
Ma cosa succederebbe se venisse approvata?
Essenzialmente tutti siti internet in Europa sarebbero sottoposti a condizioni abbastanza rigorose, regole che consentono di pubblicare contenuti solo se si avrà il consenso della casa produttrice, anche se ci sono alcune eccezioni come parodie, citazioni, copie personali o utilizzo di video a scopo educativo-scolastico.

Con questa nuova riforma la situazione peggiorerà per tutti coloro che hanno un account su qualche social. L'articolo 13 dichiara che: i vari siti e piatteforme (quindi tutti i network che operano nell' Unione Europea),e i "produttori originali" dei contenuti (come grosse compagnie, case editrici o discografiche); dovranno collaborare in "buona fede", per assicurare che i contenuti di questi ultimi, non siano esposti senza il loro consenso. Pare che questi provvedimenti esistano già (come su Youtube per esempio) per questo non troviamo film interi o episodi di una serie senza dover acquistarli al fine di farne uso, ma secondo l'Unione Europea questo non sarebbe bastato, in breve, non basta togliere i contenuti una volta trovati, ma che questi non siano più pubblicati su questi siti.
Il termine "buona fede" è una altra frase da osservare con attenzione, dato che sarebbe un termine troppo vago per essere valido, ossia, può essere usato solo a favore dei "produttori originali dei contenuti", lasciando alle piattaforme l'obbligo di togliere qualsiasi post che vada a invadere il copyright dettato dai creatori del contenuto, ed è proprio qui che si colloca l'uso scorretto del termine: "buona fede" da parte degli "ideatori", che non possono farne a meno dato che adesso sarebbero in pericolo di denuncia in caso contrario (a causa del copyright),quindi non sono più responsabili coloro che pubblicano i contenuti sul network, ma verrebbero incolpati gli amministratori delle piattaforme. Se questo succedesse gli utilizzatori primari di questi social e i social stessi ci andrebbero a perdere moltissimo. Secondo Susan Wojcicki (Rappresentante di YouTube) "Se la riforma venisse accettata, l'Europa diventerebbe come una bolla, cioè manterrebbe all'interno solo le grosse compagnie, di cui abbiamo già parlato, e all'esterno ci sarebbero tutti i contenuti dell'estero" questa sarà un' azione che tutti i grandi siti come Instagram e Facebook dovranno compiere per evitare possibili ripercussioni legali. L' unico movimento che si potrebbe attuare sarebbe quello di spargere la voce prima che le ultime condizioni di questa riforma,  vengano accettati, in modo tale da avere una remota possibilità di salvare il web tale e quale o quasi a come lo conosciamo.

Di Jesus Heredia, 3^L-Meccanica,Meccatronica ed Energia

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