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My Hero One's Justice

La barca di questo picchiaduro la quale sembra abbia l'intenzione seguire le orme del Titanic

Oggi andremo a parlare del videogioco tratto dal manga (e anche anime) di Kohei Horikoshi, franchise che, pur essendo giovane ha riscosso un successo notevole. Ma oggi siete qui per una recensione sul videogioco, quindi partiamo. Il gioco si presenta come un picchiaduro semplice ed intuitivo, dimodoché qualsiasi persona provi il titolo possa giocarlo appieno dopo pochi minuti. I personaggi sono ben dettagliati e i loro poteri ben caratterizzati e danno l’idea di ciò che sono davvero. La grafica fumettosa si sposa perfettamente con il tema ed è stato gestito artisticamente in modo impeccabile. Le ambientazioni sono molte e diverse tra loro, tutte tratte dai momenti salienti del manga; le arene presentano spesso ai bordi delle strutture verticali, come i muri dei palazzi o delle formazioni rocciose i quali possono diventare temporaneamente un campo di battaglia. Presente la modalità storia, la quale adatta un arco narrativo sia dalla prospettiva dei supereroi sia da quella dei supercattivi, la classica modalità allenamento, lo scontro online, dove si potranno sfidare giocatori da tutto il mondo o anche solo amici e la modalità missioni. Prima di passare al lato oscuro, e non intendo quello della Forza, è presente una personalizzazione dei personaggi medio-alta la quale permette di creare personaggi bizzarri.

 

 

 

Ora però viene la parte più dolorosa per il sottoscritto, il quale vorrebbe fortemente astenersi da questo ingrato compito, ma, purtroppo, gli errori compiuti non creano dei buchi nel gioco, creano abissi senza fine. I personaggi giocabili sono pochi, e sono sbilanciatissimi. Prendiamo in esame All Might, l’eroe più forte di tutti: egli. Sebbene abbia una stazza massiccia, è velocissimo nei movimenti e pesta come un fabbro. Rispetta sì la caratterizzazione del personaggio da un punto di vista artistico ma poi, nel gioco, porta ad uno sbilanciamento esagerato. Nelle modalità PvE l’intelligenza artificiale è altamente fallata: potrebbe capitare infatti che, spinto in un angolo, il personaggio avversario inizi a camminare totalmente a caso e passano una manciata di secondi prima che capisca che dovrebbe scontrarsi contro il nemico invece di tirare testate al muro. Neanche la modalità online si salva, con un menù per la scelta degli scontri pietoso e un minuto buono di caricamenti. Infine l’intero gioco ha un problema di cali talvolta paurosi di framerate e che possono durare anche un minuto o due abbondanti. Il gioco purtroppo sembra quasi fatto di fretta e completo solo per metà. Si spera che gli eventuali futuri videogiochi di una possibile saga saranno meglio bilanciati

 

Di Lorenzo Anzalotta, 3^N - Chimica, Materiali e Biotecnologie Ambientali

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